Fotografia Low Key, una sfida per ogni fotografo.
La fotografia Low Key è quello stile fotografico a toni scuri o cupi.
I principi fondamentali di questa tecnica sono abbastanza semplici, ma la loro applicazione richiede invece una capacità di controllo molto elevata.
Questa tecnica punta a illuminare in modo chiaro e efficace solo alcuni dettagli della scena o del nostro soggetto. La maggior parte dello scatto è nell’oscurità, quindi poco visibile, e l’intera scena è comunque pervasa da un forte contrasto.
Dal Chiaroscuro alla fotografia Low Key
La nascita di questo genere di immagine risale alla tecnica pittorica del Chiaroscuro. Questo metodo trova le proprie fondamenta in pittori come Giovanni Baglione (1560-1643), Ugo da Carpi (1480-1525 circa), Caravaggio (1573-1610) e Rembrandt (1606-1669).
Gli Artisti citati portarono questa tecnica al livello di massima espressività. Creando immagini dotate di una capacità comunicativa unica.
Instillarono un senso di sospensione, di attesa, di equilibrio prossimo alla frattura.
Luce Butterfly o illuminazione Paramount
In tempi più moderni fu usata nei film noir. Nasce così una tecnica di illuminazione detta Paramount, prevalentemente usata per generare la sensazione dramma, o comunque di accrescere uno stato di tensione nello spettatore.
Questo modo di scattare o riprendere è effettivamente un modo fantastico per guidare l’attenzione del soggetto sull’azione in corso, evitando distrazioni e quindi coinvolgendolo.


La tecnica della fotografia Low Key prevede di non sottoesporre lo scatto, come verrebbe da pensare, ma prevede di bilanciare un’area fortemente illuminata e calcolare la migliore esposizione proprio in quel punto.
Per fare questo scatto, è suggerito l’uso di un esposimetro. Le digitali odierne hanno un’esposimetro interno, ma per un migliore risultato conviene lavorare in modalità manuale affidandosi ad un esposimetro quindi.
Ma cosa usare? Alcune cose sono utili, altre sono un comodo supporto.
Elementi e attrezzi utili se non necessari per la fotografia Low Key sono facilmente reperibili sui principali store online. Fra gli strumenti ci sono quelli utili e quelli di corredo sono i primi tre della seguente lista.
- Esposimetro, non sembra ma semplifica davvero molto la vita.
- Luci, Torce e Flash, da controllare remotamente con radio trigger (o cavi pc-sync o hot-shoe), oltre a Stativi e treppiede.
- SoftBox e/o StripeBox, di varia forma, permettono di creare una luce morbida e diffusa, offrendo comunque un effetto concentrato in aree determinate, con una rapida attenuazione con l’aumentare della distanza.
- SNOOT, un “cono” usato sulla sorgente luminosa per creare una concentrazione di luce in un area molto ridotta.
- Modificatore di luce a nido d’ape, uno strumento solitamente abbinato a beauty-dish o soft box per creare luce diffusa ma ridurne la dispersione.
- Pannelli riflettenti (di diversi colori) permettono un riempimento delle aree usando luce riflessa
- Fondali, di diversi materiali e colori, servono a ottenere diversi genere di effetti, e fondamentalmente e isolare il soggetto.
- Fra gli accessori usati nei film noir, e che trovano un simpatico e giustificato uso nella fotografia Low Key, troviamo le macchine per il fumo. Ora, una macchina per il fumo è anche abbastanza economica, ma spesso non necessaria soprattutto lavorando in ambiti di dimensioni ridotte. Una soluzione alternativa potrebbe essere costituita da un paio di sigarette lasciate accese in un posacenere.
Di seguito ecco alcuni esempi di fotografia Low Key:


Nikon D5000, 85.0 mm f/1.8;
@ƒ/4.0, 85.0 mm, 1/160, ISO 200 https://facebook.com/rinuphotography

Creata la scena, non rimane che provare e ottenere il migliore risultato.
Buon divertimento con la fotografia Low Key!
