Bianco e Nero e Monocromia

Il bianco e nero da a parecchi scatti una capacità espressiva che va oltre una indipendenza dai colori.

Bianco e Nero e Monocromia

In realtà il bianco ed il nero sono solo due stati di rappresentazione della condizione di presenza e assenza di luce.
Le prime pellicole riuscivano solo a determinare e registrare il aree chiarore e le zone oscure di una scena, rappresentandole in una scala di grigio nemmeno troppo dettagliata.
Una rappresentazione monocromatica appunto. Però bisogna tener conto che non si parla di monocromia solo quando si fa riferimento.

 

Bianco e nero e monocromia

bianco e nero e monocromiaSi può parlare di monocromia anche se ci si riferisce ad una chiave cromatica unica o con poca devianza, declinata dai toni più chiari (quindi equivalenti al bianco) fino a quelli più scuri (i neri).

La monocromia si può ottenere anche usando una sola componente cromatica in post-produzione o andando a caccia di scene che siano di base di un’unico colore declinato nelle sue tonalità, dal più chiaro a più scuro.

Questo modo di procedere aiuta l’occhio a creare e a diventare analitico nella realizzazione di immagini in scala di grigio. Un’altra tecnica è quella di utilizzare un filtro cromatico che permette di vedere appunto in una scala mono-tinta la composizione dell’immagine.

I filtri monocromatici.

Molti ritengono che siano un retaggio del passato, di quando si lavorava con la pellicola e si potevano ottenere caratteristiche decisamente interessanti. Dire però che siano superati o del tutto inutili al giorno d’oggi mi sembra eccessivo.

É vero che oggi giorno nei programmi di ritocco fotografico si possono effettuare infinite operazioni, ma non di meno, un aiuto nella fase di composizione dell’inquadratura è decisamente interessante.