Glossario Fotografico

Un semplice glossario del mondo della fotografia, con li tempo crescerà ma intanto eccolo.
Forse non serve, ma a volte si cercano delle definizioni e non è male averlo a portata di mano (questo vale anche per me :D).

Glossario di Fotografia

A

  • [A] o [Av] MODE– modalità di programmazione di scatto con priorità a diaframmi. Lo scatto è computato dalla macchina in funzione dell’Apertura del Diaframma (vedi Apertura). I tempi e la sensibilità ISO vengono gestite dalla macchina per bilanciare l’apertura.
  • ABERRAZIONE cromatica/sferica, si parla di aberrazione quando la rappresentazione della realtà attraverso la lente subisce delle variazioni.
    • Si dice nella fattispecie aberrazione cromatica quando i colori non sono riprodotti fedelmente ha si ha una variazione (sbavatura) di colore.
    • Si ha invece aberrazione sferica quando la lente presenta l’immagine con delle deformazioni prospettiche. In questi casi si distingue un effetto “pillow” e “barrel” a cuscino o a botte a seconda che l’immagine abbia una deformazione da creare una pancia rientrante o prominente.
  • AdobeRGB – gamma cromatica definita da Adobe, che costituisce uno spazio colore maggiore della gamma sRGB, standard europeo della rappresentazione cromatica.
  • APERTURA in riferimento al diaframma, si indica con la lettera F ed è una frazione di 1, ad esempio F: 1/2.8 (o f/2.8) o F: 1/22 (F/22). Il numero a denominatore (sotto) indica l’apertura rispetto all’unità, quindi f: 1/1 corrisponde ad un’apertura completa, f/22 ad un’apertura ridotta.
  • AEL blocco dell’esposizione. Si utilizza in caso di macchina dotata di esposimetro (dove sia disponibile questa opzione) e permette di mantenere inalterati i parametri espositivi al cambiare dell’ambiente che si fotografa
  • AFL Blocco del Fuoco. Dove sia presente, permette di mantere la distanza focale determinata al cambiare dell’inquadratura.
  • ASA (ISO) fattore che determina la sensibilità di un sensore o di una pellicola
  • ASSE OTTICO, linea che perpendicolare al sensore (o pellicola) e al PIANO FOCALE
  • AUTO FOCUS meccanismo che aiuta ma messa a fuoco di un soggetto in un’inquadratura. Esistono diversi metodi e seconda delle tecnologie e degli automatismi incorporati dalla macchina fotografica, ad esempio:
    • Continuo utile per fotografare eventi sportivi quando si segue un’azione
    • Single Focus  mette a fuoco quando premuto il sistema di focus e poi si ferma fino al successivo utilizzo
  • AUTOSCATTO (sulla macchina o da telecomando) possibilità di impostare lo scatto sulla macchina e quindi di farla scattare in autonomia. Esiste in alcuni casi la possibilità di usare un comando remoto piuttosto che anche con un cavo per lo scatto remoto

B

  • [B] MODE/POSE il modo di scatto B permette di avere esposizione lungo quanto il fotografo desidera (fino a quando non rilascia il tasto di scatto). Questo modo di scatto è uno dei preferiti per le foto a lunga esposizione in natura con lo scorrere dell’acqua (ad esempio) o per le foto in studio  con ambiente buio e illuminazione con luce flash o effetto stroboscopico.
  • BANCO OTTICO macchina fotografica a pellicola o lastra di ampia superficie. Sono macchine che ricalcano modelli storici se non sono proprio storiche, e permettono di avere negativi della dimensione di un A5 o anche superiori. rientrano nella categoria di macchine di Grande Formato
  • BILANCIAMENTO DEL BIANCO è il controllo offerto da molte digitali per garantire la corrispondenza del punto di bianco e delle scale cromatiche. Usa la scala Kelvin per definire il calore della luce, espressa appunto in gradi K.
  • BLOCCO DELL’ESPOSIZIONE – Vedere AEL
  • BLOCCO DEL FUOCO – vedere AFL
  • BOKEH è l’effetto che si ottiene scattando una fotografia con l’apertura del diaframma al massimo. L’effetto è particolarmente evidente con lenti “veloci”, quindi con un’apertura focale molto ampia tipo F/1.8. In questo caso il soggetto risulta a fuoco e nitido, mentre l’ambiente circostante risulta sfuocato e quasi omogeneo. Il termine è un vocabolo giapponese, indica “sfocatura” o “confusione mentale”.
  • BRACKETING indica una variazione di stop sul valore dell’esposizione che si applica a scatti fotografici in sequenza. Ad esempio, con un Bracketing di 2 STOP, si realizzano 3 scatti, uno secondo il valore proposto dall’esposimetro, gli altri sovraesposti e sottoesposti di 2 Stop.

C

  • CAMERA OSCURA era l’ambiente in cui si sviluppavano le pellicole e si stampavano dai negativi le fotografie, sfruttando reazioni chimiche con bagni di acidi e fissanti. La camera oscura è anche il primo tipo di macchina fotografica, che sfruttava il principio della STENOSCOPIA. La luce entrava da un foro sul lato opposto alla superficie da sensibilizzare e impressionava la pellicola.
  • CAVI HOT SHOE sono cavi che permettono di controllare dei flash che non sono installati sopra la macchina. Collegano direttamente la macchina al flash attraverso l’apposita slitta.
  • CIRCOLO DI CONFUSIONE è il più piccolo cerchio che l’occhio riconosce come tale, ossia dotato di un diametro, da una certa distanza senza che questo degeneri in un punto. In fotografia rappresenta l’effetto generato da un punto immagine quando non è messo a fuoco. Ovvero, fotografando uno scena, un punto (x,y,z) nello spazio non messo a fuoco (non appartenente al piano focale), appare come sfuocato, quindi come un cerchio. Il maggiore effetto lo forniscono punti ad elevata luminosità.
  • CONTRASTO gamma di luminosità rilevabile in un’immagine. Si ottiene avvicinando elementi chiari e scuri, ottenendo appunto una vibrante differenza.
  • CROP (FATTORE) relazione che determina il fattore moltiplicativo/divisorio fra le dimensioni di diversi sensori o formati fotografici. Utile nel descrivere il comportamento di una stessa ottica in relazione su due sensori diversi.

D

  • DIFFRAZIONE è un effetto che determina l’aumento di rumore nell’immagine. Questo effetto causa un deterioramento della luce che stimola il sensore. Questo deterioramento è calcolato in relazione al circolo cdi confusione. Per ridurre questa caratteristica su lavora a diaframma con calore fra f/8 e f/11. Con valori diversi di apertura di diaframma, la luce che passa per l’obbiettivo aumenta il Circolo di Confusione e riduce la definizione dell’immagine catturata.
  • DIFFUSORE pannello, ombrello o softbox destinato a direzionare, controllare o attenuare la luce.
  • DIN era il sistema standard di definizione della sensibilità della pellicola, sistema ormai in disuso, sostituito dallo standard ISO
  • DISTORSIONE l’effetto che si ha su un’immagine dovuta alle ottiche utilizzate per catturare lo scatto. Prevalentemente si riconoscono due distorsioni, a cuscino e a botte (vedere Aberrazione Sferica).

E

  • ESPOSIZIONE combinazione fra Apertura, sensibilità ISO e Tempo otturatore.
  • ESPOSIMETRO è un apparecchio che offre una lettura delle impostazioni da utilizzare per lo scatto. E’ possibile effettuare letture diverse da quella offerta dalla macchina, a seconda delle necessità e degli scopi fotografici.

F

  • FILTRI elementi che si montano sull’obbiettivo per catturare la luce e la scena in modo artefatto o diversamente elaborato.
  • FLARE o luce fantasma, è il riflesso generato dai raggi di luce che colpiscono l’obbiettivo e risultano presenti sullo scatto. Per ovviare a questo si suggerisce l’uso di specifici Paraluce
  • FLASH luce utilizzata per illuminare la scena in condizioni controllate e/o come riempimento. La luce del Flash è di tipo ad impulso e istantanea.
  • FORMATO (JPG/RAW) le digitali registrano gli scatti effettuati su apposite schede di memoria. Le immagini salvate possono essere compresse (JPG) o non compresse (RAW).
  • FUOCO parte della foto chiara e ben definita, nei contorni e nella trama.

G

  • GRANDANGOLARE obbiettivo che offre un ampio angolo visuale. Solitamente sono grandangoli le ottiche dai 15 ai 24 mm.
  • GRANDE FORMATO indica quelle macchine fotografiche dette anche BANCO OTTICO, hanno costituito i progenitosi delle macchine di medio formato e delle macchine odierne, sono il primo sviluppo a seguito delle macchine fotografiche STENOSCOPICHE, che hanno sostiutito il meccanismo del PINHOLE con un obbiettivo. Utilizza pellicole piane (a volte invertibili) con dimensioni che ocillano dai 10×12 cm fino a 20×25. Sono utilizzate prevalentemente per scatti di STILL LIFE o FOTOGRAFIA ARCHITETTONICA.

I

  • ISO standard che definisce la sensibilità del sensore. Nasce come derivazione dal mondo della pellicola, sostituisce le precedenti scale ASA e DIN.
  • ISTOGRAMMA è un grafico che illustra da sinistra a destra le gamme tonali dal più scuro al più chiaro dei punti dell’immagine registrata. E’ possibile rilevare istogrammi di singole scale cromatiche (RGB, rossa, verde e blue) o anche della relativa scala bianco/nero.
  • IPERFOCALE è quello spazio che nell’ambito dell’inquadratura che permette di vedere a fuoco un soggetto o uno spazio. Ogni apertura ha una profondità di campo. Questa misura cambia a seconda della lente, della distanza di messa a fuoco e dell’ampiezza del diaframma. Ad esempio, con una lente 20mm, ed una apertura di diaframma di f:1/11 ed una messa a fuoco su un oggetto a 2 metri, avrò una profondità di campo nitida per quasi tutto quello che va da 1 metro dall’obbiettivo fino a (in teoria) l’infinito.

J

  • JPEG [JPG] formato grafico con cui possono essere salvate le fotografie e le immagini. Il formato ideale per la relazione qualità immagine rispetto alla dimensione del file. Non permette particolari correzioni ed è suggerito solo per alcuni tipi di scatto dove la qualità dell’immagine sta un passo indietro rispetto alla necessità di salvataggi rapidi e ripetuti (foto in ambito sportivo).

M

  • MACRO obbiettivo dedicato prevalentemente allo scatto di oggetti piccoli, come insetti, fiori o anche di dimensioni minori.
  • MEDIO FORMATO sono definite quelle macchine fotografiche a pellicola che usano pellicole 120, e quelle macchine digitali che usano sensori superiori ai 35mm.

N

  • NUMERO GUIDA – sistema di definizione della potenza di un flash. Indica a quanti metri è illuminato un oggetto (e quindi visibile) quando fotografato a ISO 100. Non si fa riferimento nella definizione all’apertura del diaframma ed al tempo di scatto.

O

  • OTTICHE (LENTI o OBIETTIVI) definizione generica degli obbiettivi utilizzabili su una macchina fotografica.
    • FISSE obbiettivi nitidi, che offrono un angolo di esposizione invariabile e quindi una focale fissa, si dividono in MACRO, TELEOBIETTIVO, e GRANDANGOLARE
    • ZOOM obbiettivi che permettono di variare l’angolo di visuale, in grado quindi di stringere sul soggetto o allargare su un panorama.
    • TILT-SHIFT obbiettivi speciali che permettono di decentrare e inclinare l’asse ottico rispetto al sensore/pellicola (piano focale).
  • OMBRELLO [SOFTBOX o DIFFUSORE] elemento riflettente o semi trasparente destinato a modificare e controllare la direzione e la diffusione della luce.
  • OTTURATORE meccanismo che permette alla luce proveniente dal obiettivo di raggiungere il sensore/pellicola. Si apre per il tempo definito T di esposizione dello scatto.

P

  • [P] MODE è la modalità di scatto che permette di influire sullo schema programmato dalla macchina una volta che questa ha calcolato l’esposizione corretta, variando il rapporto TEMPO DI ESPOSIZIONE (scatto) e APERTURA e ISO.
  • PIANO FOCALE (ha una doppia definizione) 1 – è quel piano su cui giace il sensore o lungo il quale scorre la pellicola. Quasi tutti gli obbiettivi offrono una focale perpendicolare al piano focale. 2 – è quel piano nel campo visivo, dove il nostro soggetto è a fuoco, solitamente è al centro del campo di profondità focale (iperfocale). Il motivo per cui sono entrambe piani focali sta nel fatto che la lente ritrae quello che è il suo soggetto mettendolo a fuoco e lo rappresenta appiattito sul sensore o pellicola.
  • PINHOLE è storicamente il progenitore dell’obbiettivo. Costituito da un foro (di spillo) su una superficie parallela al piano focale. La luce passante per questo foro illuminava la pellicola sollecitandola, sfrutta il principio della camera oscura.

R

  • RIFLETTORE elemento riflettente usato per modificare o bilanciare l’illuminazione sul soggetto o nell’ambiente inquadrato.
  • RGB acronimo anglosassone che indica la triade cromatica con cui si scompone e compone la luce visibile (R=red, G=green, B=blue, rosso, verde e blu).
  • RAW formato grafico con cui si salvano le fotografie. Permette di non avere perdita qualitativa e di elaborare le foto in modo colto maggiore ad altri formati.

S

  • [S] MODE è il metodo di scatto a priorità di tempi di esposizione. La macchina adatta APERTURA e ISO in modo da calibrare e garantire il tempo scatto richiesto.
  • SATURAZIONE [CROMATICA] definisce l’intensità di una specifica componente, e in ambito fotografico si parla di intensità cromatica. Può essere valutata nella globalità dello scatto o divisa nei singoli canali RGB.
  • SFUOCATO errore o ricercato, è sposso visibile nei ritratti ed un effetto quasi costante degli scatti MACRO. (Vedere BOKEH)
  • STATIVO supporto per luci e/o diffusori o riflettori.
  • STOP variazione che si apporta ad un’esposizione. Aumentare di 1 STOP un’esposizione vuol dire raddoppiare la quantità di luce che viene usata per sensibilizzare il sensore/pellicola.
  • SNOOT una specie di imbuto che si utilizza per convogliare la luce in aree, ha lo scopo di ridurre la dispersione della luce e di creare un’area di interesse.
  • sRGB spazio RGB, la definizione dello standard europeo della rappresentazione cromatica dei colori visibili e stampabili. Vedere AdobeRGB.
  • STENOSCOPIA metodo fotografico che sfrutta il principio della camera oscura. La fotografia viene effettuata usando un foro nella superficie antistante la pellicola (o il sensore) al posto della lente. In questo modo l’immagine ritratta appare speculare e capovolta. (vedere PINHOLE)

T

  • TEMPO DI ESPOSIZIONE è il tempo in cui l’otturatore è aperto e lascia passare la luce per impressionare la pellicola o il sensore.
  • TELEOBIETTIVO è un ottica che offre una focale particolarmente lunga, quindi un angolo di visuale molto stretto. Ve ne sono che appartengono sia alla categoria delle lenti a FOCALE FISSA che alla famiglia degli ZOOM.
  • TILT-SHIFT ( o anche solo l’uno o l’altro) sono lenti che possono decentrare (spostare) l’asse ottico in riferimento all’obbiettivo (shift) o possono inclinarlo rispetto al piano focale (tilt). Sono lenti che trovano applicazione in settori ristretti, care e di difficile gestione.
  • TRIGGER comando a distanza per controllare flash e/o macchina fotografica, l’equivalente di un radiocomando.

V

  • VIGNETTA [effetto] che si manifesta lungo il perimetro delle fotografie, dovuto alla diversa trasparenza della luce passante attraverso l’obbiettivo. É percepibile come un’alone più scuro.

 W

  • WITHE BALANCE [WB] (vedere bilanciamento del bianco)